Articolo del 25-02-2020
Micro risvegli che non consentono al paziente di riposare, russamento, apnee durante il sonno, sonnolenza diurna, difficoltà di concentrazione e facile irritabilità.
Parliamo di questo, quando ci riferiamo alla Sindrome delle Apnee Ostruttive del Sonno (OSAS), così come alle apnee notturne.
Purtroppo, chi ne soffre tende a sottovalutare il problema e a non cercare la cura: non a caso, il numero di pazienti é altamente sottostimato.
Secondo i dati epidemiologici, a soffrire di apnee del sonno sarebbero in Italia ben 24 milioni di persone di età compresa tra 15 e 74 anni, dunque il 54% della popolazione adulta. Tuttavia, si stima che solamente 460 mila pazienti con OSAS moderata-severa su 12 milioni siano diagnosticati (4% della prevalenza stimata) e appena 230.000 siano trattati (2% della prevalenza stimata).
Numeri allarmanti, se si considera che le apnee del sonno, oltre a essere un rilevante fattore di rischio per altre malattie, sono anche correlate a conseguenze non mediche – incidentalità stradale in primis – che contribuiscono ad aumentarne l’impatto in termini economici e sanitari.
Dunque, quali sono le conseguenze delle apnee del sonno?
Apnee notturne: quali sono i rischi se non vengono curate
Sono numerosi i rischi e le conseguenze delle apnee del sonno, qualora non vengano trattate con le giuste terapie, CPAP in primis.
- Pre-diabete e diabete – Gli studi scientifici che hanno indagato il rapporto tra apnee del sonno e diabete sono davvero numerosi. Prendiamo, a titolo di esempio, quanto affermato dall’American Journal of Respiratory and Critical Care Medicine [1]: secondo i ricercatori infatti, l’OSAS sarebbe direttamente correlata a un peggioramento del controllo glicemico in pazienti diabetici di tipo 2. Ma, ancora più grave, è che il rischio di un’apnea notturna non diagnosticata potrebbe annullare di fatto i benefici di una terapia antidiabetica, andando ad aumentare il rischio di complicanze.
- Depressione e ansia – Sì, con le apnee notturne aumenta anche il rischio di depressione, soprattutto quando a soffrirne sono le donne. Questa volta, è uno studio pubblicato sull’autorevole rivista JAMA Otolaringology Head & Neck Surgery [2] ad affermarlo. Il motivo? Secondo l’ipotesi più accreditata, lo stato di scarsa ossigenazione del sangue (causato da una respirazione insufficiente durante il sonno) potrebbe favorire sintomi depressivi. Non solo: sembrerebbe, infatti, che la sonnolenza diurna – sintomo delle apnee – possa determinare la comparsa di ansia e depressione, che andrebbero a sparire una volta intrapresa la terapia.
- Demenza – L’European Respiratory Journal [3] è molto chiaro in materia: il mancato apporto di ossigeno, dovuto alle apnee ostruttive del sonno, determina una riduzione del volume dei lobi temporali del cervello, favorendo il rischio di sviluppare malattie neurodegenerative, Alzheimer in primis. Quindi? Tra gli effetti di una apnea notturna è doveroso citare un serio deterioramento cognitivo.
- Malattie cardiache – In questo caso, il legame è stato più che provato, confermato e ribadito da tutta la comunità scientifica: il cuore risente enormemente di un sonno non ristoratore. I veri rischi? La lista, purtroppo, è lunga: ipertensione, attacchi ischemici transitori, ictus cerebrale, ipertensione polmonare, scompenso cardiaco, fibrillazione atriale, ischemia miocardica, infarto miocardico e morte improvvisa. I motivi sono ormai noti: il forte impatto sul cuore di una riduzione di ossigenazione, degli stress meccanici degli organi toracici, delle alterazioni ormonali, dei risvegli frequenti e del mancato raggiungimento di un sonno davvero riposante. [4]
- Tumore – In questo caso, la ricerca è agli albori, ma i primi passi fatti in questa direzione hanno paventato un probabile legame tra lo sviluppo di tumori e apnee del sonno. È ancora una volta l’European Respiratory Journal [5] a sostenerlo: bassi livelli di ossigeno nel sangue durante la notte, causati dalla chiusura totale o parziale delle vie aeree durante il sonno, giocano un ruolo nella biologia e nello sviluppo di diversi tipi di cancro.
- Incidenti stradali – Non dormire di notte può uccidere di giorno. E non è una forzatura: secondo i dati più recenti a nostra disposizione, il 7% degli incidenti stradali registrati ogni anno in Italia sono imputabili ai colpi di sonno causati dall’OSAS. Dunque, più di 12.000 sinistri, che provocano 250 morti e oltre 12 mila feriti ogni anno. [6]
Ma c’è un altro dato da considerare. I risultati di alcune stime suggeriscono che il peso economico generato dalle condizioni associate all’OSAS in Italia è davvero alto: 31 miliardi di euro all’anno, vale a dire circa 520 euro per residente, dovuti a costi diretti sanitari, costi indiretti per morbilità e costi diretti non sanitari. Anche in questo caso, il peso della sottodiagnosi è alto: cure appropriate, infatti, potrebbero far calare – e non di poco – questi numeri.
Conseguenze delle apnee notturne nei bambini
Quando sono i bambini a soffrire di apnee notturne, i rischi non cambiano. Ricordiamoci, prima di sottovalutare il problema, che circa il 2% della popolazione pediatrica in età prescolare e scolare è colpita da questo disturbo del sonno. Purtroppo, secondo l’American Thoracic Society, le conseguenze delle apnee notturne nei bambini – se non opportunamente trattate – possono determinare seri problemi, sia a breve sia a lungo termine, tra questi:
- Ritardo nella crescita
- Riduzione delle capacità riflessive e del quoziente intellettivo
- Deficit neurocognitivi
- Rallentamento della crescita ponderale
- Pressione alta nel sangue
- Malattie cardiache
- Morte precoce
Quindi, i genitori dovrebbero porre particolare attenzione quando il proprio bambino o la propria bambina presentano un sonno molto agitato, russamento e respiro ansimante, così come la tendenza a fare regolarmente pipì a letto. Un occhio di riguardo anche alle loro attività quotidiane: i bambini affetti da OSAS, infatti, sono iperattivi e irritabili, con uno scarso rendimento scolastico, spesso in preda ad ansia e paure intense e infondate. Attenzione, non sottovalutate questi campanelli di allarme delle apnee notturne: il rischio che i problemi si acuiscano in futuro è dietro l’angolo.
Ovviamente, non ci sono solo cattive notizie: le conseguenze delle apnee notturne possono essere minimizzate, se trattate in modo corretto.
Quindi, la soluzione primaria rimane la diagnosi con polisonnografia o polisonnografia pediatrica, tramite la quale definire un percorso terapeutico atto a tenere sotto controllo la patologia.
A cura del Team SonnoService
Riferimenti
[1] https://www.atsjournals.org/doi/abs/10.1164/rccm.201408-1564OC
[2] https://jamanetwork.com/journals/jamaotolaryngology/article-abstract/2749521
[3] https://erj.ersjournals.com/content/52/1/1800740
[4] https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/11208620
[5] https://erj.ersjournals.com/content/early/2019/03/06/13993003.00091-2019
[6] https://www.stampa.unibocconi.it/editor/archivio_pdf/Executive_summary_ITA20190711113227.pdf
Articolo del 25-02-2020