Dott.ssa Ginevra Del Giudice

Articolo del 27-06-2024

I disturbi respiratori del sonno sono un insieme di condizioni che impediscono al paziente di respirare in maniera corretta mentre dorme.

Il più diffuso di questi disturbi è l’apnea ostruttiva del sonno (dal nome inglese, OSAS) ma sono diversi i possibili disturbi che interessano la funzionalità respiratoria e che compromettono il riposo ottimale.

In generale, i disturbi del sonno non andrebbero mai trascurati, dal momento che la mancanza di ossigeno agli organi e ai tessuti, a lungo andare, può causare complicanze e aumentare il rischio di incorrere in patologie cardiovascolari.

 

Quali sono i disturbi respiratori del sonno?

Possono essere considerate disturbi respiratori del sonno tutte quelle condizioni che, a causa di problemi durante la respirazione, impediscono un’ossigenazione ottimale, mentre si dorme.

Ecco i principali disturbi respiratori del sonno, i quali possono avere gravità differente:

  • russamento;
  • asma notturna e broncospasmo;
  • malocclusioni dentali;
  • broncospasmo;
  • apnee ostruttive del sonno. 

Russamento

Il russamento rappresenta un primo importante campanello di allarme: nella maggior parte dei casi si tratta di un disturbo semplice da affrontare, di natura benigna, capace di risolversi spontaneamente.

In alcuni casi però, il russamento potrebbe essere un indicatore di OSAS.

Asma notturna

L’asma è una patologia cronica che interessa le vie respiratorie, il cui principale sintomo è la fame d’aria, insieme a un senso di oppressione al torace.

Durante la notte è più frequente incorrere in attacchi di asma, si parla allora di asma notturna. Le cause possono essere diverse.

Il trattamento più diffuso per controllare e ridurre la sintomatologia consiste in una terapia inalatoria, dopo accurata visita pneumologica.

Broncospasmo

Il broncospasmo, cioè l’innaturale contrazione dei muscoli presenti dei bronchi che restringe le vie respiratorie, è ricorrente nei soggetti asmatici e può essere causato da sforzi, infezioni, allergeni e cambi bruschi di temperatura.

Malocclusioni dentali

Una malocclusione dentale impedisce di dormire in maniera corretta e, spesso, favorisce la comparsa di apnee notturne.

Quando dietro un disturbo del sonno c’è un problema di natura dentale, è fondamentale rivolgersi a uno specialista per una terapia ortodontica che, nella maggior parte dei casi, è risolutiva.

Apnee ostruttive del sonno

Il più grave di questi disturbi è senza dubbio l’apnea ostruttiva. Le cause dell’OSAS possono essere sia di natura ambientale che genetica.

Spesso sono riconducibili ad un rilassamento del tono muscolare che causa un’ostruzione delle vie aree superiori mentre si dorme, generando improvvisi risvegli e una scadente qualità del sonno.

Quando si verifica un apnea notturna, aumenta notevolmente la frequenza cardiaca e anche la pressione sanguigna che incrementa il rischio di infarto e ictus.

Le apnee ostruttive del sonno sono molto diffuse, in ogni fascia d’età, e una diagnosi tempestiva è fondamentale per evitare complicanze e il subentro di altre patologie. 

 

Quali trattamenti esistono?

Oggi la diagnosi dei disturbi del sonno è sempre multidisciplinare e comprende un team di professionisti e specialisti.

Per giungere ad una diagnosi certa è necessario avvalersi di una visita oggettiva e di alcuni esami clinici oltre che di un esame specifico, quello della polisonnografia, in grado di offrire una panoramica molto dettagliata della qualità del sonno.

Per poter escludere un disturbo del sonno e le apnee notturne è indispensabile avvalersi di uno specialista di medicina del sonno e sottoporsi a polisonnografia, un esame semplice e non invasivo, che può essere eseguito dal paziente nella comodità della sua casa.

Accertata la presenza di OSAS, lo specialista prescrive un trattamento indicato. Non esistono terapie a base di farmaci per la risoluzione dei disturbi del sonno.

Solitamente si ricorre al CPAP, un dispositivo che include una maschera in grado di coprire naso o naso e bocca, capace di generare un flusso di aria costante per tenere aperte le vie aeree superiori (perché possa essere davvero utile ed efficace, il dispositivo va utilizzato con costanza ogni notte)

Esistono, in alternativa, anche altre soluzioni come un dispositivo da inserire in bocca che pone in avanti la mascella e impedisce l’interruzione della respiratoria. In rari casi, laddove fosse necessario, si ricorre alla chirurgia.

 

Articolo del 27-06-2024

Dott.ssa Ginevra Del Giudice

Medico chirurgo, specialista in Malattie dell'Apparato Respiratorio. Esperto in Disturbi Respiratori nel Sonno AIPO-ITS. Iscritta nel Registro Nazionale degli Esperti in DRS AIPO-ITS. Master Universitario di II livello in “Pneumologia interventistica” presso Università Politecnica delle Marche. Dottore di ricerca in “Medicina Interna e Immunologia Applicata” Membro ERS, AIPO e AIMS. Autore di diverse pubblicazioni scientifiche per riviste nazionali ed internazionali. ​​