Dott.ssa Ginevra Del Giudice

Articolo del 16-12-2024

La cardiomiopatia è una malattia del muscolo cardiaco che inficia sulla capacità del cuore di pompare il sangue al resto del corpo; questa difficoltà può portare a sintomi quali insufficienza cardiaca.

Cerchiamo di capire come funziona questo disturbo e come impatta sulla respirazione.

 

Cos’è la cardiomiopatia?

La cardiomiopatia si riferisce a condizioni che colpiscono il muscolo cardiaco: se si soffre di cardiomiopatia, il cuore non riesce a pompare efficacemente il sangue al resto del corpo. 

Di conseguenza, si potrebbe provare affaticamento, mancanza di respiro o palpitazioni. La cardiomiopatia peggiora nel tempo, ma il trattamento può rallentare la progressione e migliorare la qualità della vita.

Esistono vari tipi di cardiomiopatia, di cui i principali sono:

  • cardiomiopatia dilatativa;
  • cardiomiopatia ipertrofica;
  • cardiomiopatia restrittiva. 

Il trattamento include farmaci, talvolta dispositivi impiantati chirurgicamente e interventi chirurgici al cuore – alcune persone con cardiomiopatia grave necessitano di un trapianto di cuore

Il trattamento dipende dal tipo di cardiomiopatia e dalla sua gravità.

Gli altri tipi di cardiomiopatia includono:

  • cardiomiopatia ischemica;
  • displasia aritmogena del ventricolo destro;
  • sindrome del cuore infranto (cardiomiopatia indotta da stress);
  • cardiomiopatia indotta da chemioterapia;
  • cardiomiopatia indotta da alcol.

I sintomi della cardiomiopatia includono:

  • affaticamento;
  • palpitazioni;
  • dolore al petto;
  • aritmia;
  • dispnea;
  • gonfiore (edema) alle gambe o alle caviglie;
  • sincope (svenimento).

Alcune persone non presentano sintomi di cardiomiopatia e non necessitano di cure, altri invece manifestano sintomi man mano che la malattia progredisce.

Le cause della cardiomiopatia possono essere ereditarie e risiedere nei geni che si acquisiscono dai propri genitori. 

Altre cause della cardiomiopatia includono:

  • malattia coronarica;
  • malattie autoimmuni, come le malattie del tessuto connettivo;
  • infezioni che colpiscono il muscolo cardiaco;
  • infiammazione cardiaca;
  • diabete;
  • malattia della tiroide;
  • distrofia muscolare;
  • malattie causata dal colesterolo alto;
  • sarcoidosi;
  • amiloidosi;
  • emocromatosi.

 

Perché la cardiomiopatia comporta mancanza di ossigeno?

Un apporto costante di ossigeno è indispensabile per la vitalità e la funzionalità cardiaca; tuttavia, il ruolo e i processi associati all’ossigeno nel cuore è complesso e possono essere benefici o contribuire alla disfunzione cardiaca e alla morte. 

L’ipossia, una condizione che induce cambiamenti significativi nei meccanismi di controllo cardiovascolare, ha una rilevanza importante nelle malattie cardiovascolari.

Essa può essere il risultato di condizioni patologiche cardiovascolari (ad esempio insufficienza cardiaca, tromboembolia polmonare), oppure dovuta a fattori ambientali (in particolare l’alta quota).

Inoltre, può influenzare le funzioni corporee di individui con malattie cardiovascolari preesistenti, causare complicazioni cardiovascolari (ad esempio, sintomi acuti o cronici da alta quota) oppure modificare l’effetto delle terapie cardiovascolari.

 

Come si prevengono le cardiomiopatie?

Si potrebbe essere in grado di prevenire la cardiomiopatia acquisita o contribuire ad abbassare il rischio di problemi apportando cambiamenti nello stile di vita, come scegliere cibi sani per il cuore, essere fisicamente attivi, puntare a un peso equilibrato, smettere di fumare e gestire lo stress. 

Non esiste un modo per prevenire la cardiomiopatia ereditaria, tuttavia si possono adottare misure per impedirne il peggioramento e prevenire gravi problemi di salute.

Le persone che soffrono di cardiomiopatia, ma non presentano segni o sintomi, potrebbero non aver bisogno di cure. A volte, la cardiomiopatia dilatativa che si manifesta all’improvviso potrebbe scomparire da sola.

In altri casi, è necessario un trattamento, il quale dipende da alcuni fattori:

  • dal tipo di cardiomiopatia;
  • dalla gravità dei sintomi e delle complicazioni;
  • dall’età;
  • dallo stato di salute generale.

Articolo del 16-12-2024

Dott.ssa Ginevra Del Giudice

Medico chirurgo, specialista in Malattie dell'Apparato Respiratorio. Esperto in Disturbi Respiratori nel Sonno AIPO-ITS. Iscritta nel Registro Nazionale degli Esperti in DRS AIPO-ITS. Master Universitario di II livello in “Pneumologia interventistica” presso Università Politecnica delle Marche. Dottore di ricerca in “Medicina Interna e Immunologia Applicata” Membro ERS, AIPO e AIMS. Autore di diverse pubblicazioni scientifiche per riviste nazionali ed internazionali. ​​