Dott.ssa Ilaria Laccu
Articolo del 14-03-2025
Indice
Le apnee ostruttive del sonno (OSAS) sono un disturbo respiratorio notturno che può compromettere gravemente la qualità della vita e la salute generale.
Questa condizione, caratterizzata da ripetute interruzioni della respirazione durante il sonno, è spesso sottovalutata, ma può aumentare il rischio di malattie cardiovascolari, ipertensione e deficit cognitivi.
In occasione della giornata mondiale del sonno, abbiamo deciso di approfondire questa condizione assieme alla Dr.ssa Ilaria Laccu, Medico specialista in Neurofisiopatologia del sonno con certificazione Italiana di “Medico Esperto in Medicina del Sonno” ed Europea come “Somnologist” ad indirizzo Respiratorio e Neurologico.
Ecco le domande che le abbiamo sottoposto.
Qual è il meccanismo fisiologico che provoca le apnee ostruttive del sonno e quali fattori possono scatenare o aggravare questa condizione?
L’addormentamento, e quindi l’inizio del sonno, comportano delle modifiche fisiologiche nell’assetto del corpo umano: in primis, una riduzione della tonicità delle alte vie aeree, una riduzione del calibro dell’orofaringe e un aumento della resistenza del flusso aereo.
Questo porta ad una maggiore turbolenza del flusso di aria, alla limitazione del flusso inspiratorio e allo “sfarfallio” del palato molle e dei tessuti molli delle alte vie aeree.
Le apnee notturne si manifestano nel momento in cui il flusso attraverso le alte vie aeree è ostruito, in maniera parziale o in maniera totale.
I fattori che predispongono alla ostruzione del passaggio dell’aria possono essere diversi: una particolare conformazione cranio-facciale (retrognazia), la composizione dei tessuti molli (presenza di maggior tessuto linfatico o adiposo), la disposizione del fluido corporeo e, infine, alcuni fattori neuromuscolari.
L’obesità presenta uno dei più importanti fattori di rischio per questa condizione attraverso un ingombro di tessuto adiposo nei tessuti molli e una riduzione del volume polmonare.
Quali conseguenze può avere il mancato trattamento delle OSAS sulla salute generale, sia fisica che mentale?
Il trattamento delle OSAS è necessario al fine di prevenire le complicanze cerebro e cardiovascolari causate, fondamentalmente, dalla ipossiemia notturna intermittente e dai risvegli tipici delle apnee notturne.
Chi soffre di apnee in sonno ha un rischio decisamente più elevato, rispetto alla popolazione generale sana, di sviluppare patologie cardiache o cerebrali.
Non trattare le OSAS comporta, inoltre, una riduzione delle performance cognitive (soprattutto attenzione e memoria) che possono impattare negativamente sulla qualità della vita del paziente.
Le OSAS sono spesso sottovalutate: quali sono i segnali meno evidenti che potrebbero indicare la presenza del disturbo, soprattutto nelle sue fasi iniziali?
I segnali meno evidenti che possono far sospettare una sindrome delle apnee in sonno sono diversi:
- russamento: è un segno che deve far sospettare una riduzione del calibro delle alte vie respiratorie e la possibilità che il flusso dell’aria sia parzialmente o totalmente impedito;
- aumento della minzione notturna: è espressione dell’aumento della pressione arteriosa causata dalla attivazione del sistema simpatico che dovrebbe essere preponderante durante la veglia piuttosto che nel sonno.
- sonnolenza diurna o astenia eccessiva: sono i sintomi più importanti, perché impattano sulla quotidianità del paziente;
- colpi di sonno: queste situazioni, nei momenti in cui non è richiesta una particolare attenzione, sono molto caratteristici di un paziente che soffre di apnee notturne;
astenia calo del tono dell’umore: sono sintomi più aspecifici nelle donne, oltre che lievi deficit mnemonici caratteristici dei disturbi del sonno.
Quali sono le terapie più efficaci per le OSAS e in che modo si può scegliere quella più adatta al paziente?
Esistono diverse terapie che è possibile proporre al paziente affetto da OSAS: sicuramente, un inquadramento clinico e strumentale possono indirizzare su quale opzione terapeutica possa essere la più idonea e tollerata dal paziente.
Il ventilatore notturno a pressione positiva, detto CPAP (continous positive air pressure) è, al giorno d’oggi, la terapia d’elezione nei pazienti affetti da OSAS severo per eliminare le apnee notturne fin dal primo utilizzo.
Si tratta di un dispositivo medico paragonabile ad un compressore, perché pressurizza l’aria ambiente e, tramite una mascherina indossata sul viso, permette di respirarla.
La pressione di questo elettromedicale permette di vincere le resistenze al flusso aereo causato dalle ostruzioni meccaniche presenti a livello dell’orofaringe e pertanto di ripristinare una corretta respirazione.
Ci sono anche altre opzioni da valutare, sulla base della storia clinica e sui dati antropometrici del paziente: se il paziente ha delle anomalie craniofacciali, un palato stretto, una retrognazia o un ridotto spazio respiratorio faringo-palatale, può beneficiare del confezionamento di un MAD (Mandibular Advancement Device).
Questo strumento agisce aumentando lo spazio respiratorio nelle alte vie aeree; infine, se il paziente presenta una lingua ipertrofica, presenza di residuo adenoideo, tonsille ipertrofiche o palato molle lasso potrebbe essere trattato chirurgicamente mediante una UPPP (uvulopalatofaringoplastica).
In che modo uno stile di vita sano e alcuni cambiamenti comportamentali possono supportare la terapia delle OSAS?
Una perdita di peso nel paziente con obesità è la principale indicazione come trattamento di supporto nella terapia dell’OSAS al fine di ridurre l’accumulo adiposo su collo e addome e ridurre inoltre l’accumulo di liquidi nei tessuti orofaringei.
È necessario ridurre o eliminare alcool e tabacco per la loro azione rispettivamente miorilassante e infiammatoria dei tessuti presenti nelle alte vie aeree.
Anche l’assunzione di una posizione laterale in sonno va a ridurre la forza di gravità presente in decubito supino responsabile della facilitazione al collambimento dei tessuti molli nel faringe che occluderebbero il passaggio dell’aria.
L’attività fisica è fondamentale per tonificare anche tutte le strutture lasse responsabili dell’OSAS.
Che legame esiste tra le OSAS e altre patologie croniche come ipertensione, diabete o malattie cardiovascolari? Perché la diagnosi precoce è cruciale per prevenire complicazioni?
Le apnee notturne, causate dalla ostruzione al passaggio di aria fino ai polmoni, inducono una riduzione di ossigeno nel sangue.
Questo evento, percepito negativamente dal cervello, induce un microrisveglio che favorisce la riattivazione della tonicità dei tessuti molli che hanno ostruito il passaggio di aria nell’orofaringe, al fine di ripristinare la saturimetria.
La riattivazione dell’intero sistema causa uno squilibrio del sistema nervoso autonomo a favore di una preponderanza notturna del sistema simpatico, deputato all’aumento della frequenza cardiaca, della pressione arteriosa, delle citochine infiammatorie, disregolazione dell’asse ipotalamo-ipofisi-surrene, disfunzioni endoteliali, stress ossidativo.
Tutte queste alterazioni espongono il paziente affetto da OSAS a patologie croniche cardio-vascolari.
Una diagnosi precoce permette di bloccare la cascata di eventi patologici responsabile dell’insorgenza di gravi complicanze cardiologiche semplicemente permettendo al nostro organismo di avere un sonno stabile, indispensabile per un benessere fisico e mentale.
Articolo del 14-03-2025