Dott.ssa Ilaria Laccu
Articolo del 10-04-2025
Indice
La dysania è una condizione caratterizzata da una marcata difficoltà ad alzarsi dal letto al mattino, nonostante un riposo adeguato.
Questo fenomeno può essere influenzato da fattori psicologici, ormonali o legati alla qualità del sonno.
Cerchiamo di scoprire di più sulle cause e sulle strategie per affrontarlo in modo efficace.
Dysania: cos’è?
Il fenomeno della Dysania è l’incapacità cronica (fisica e mentale) di abbandonare il letto al mattino: questo disturbo, però, non è ancora riconosciuto come una condizione medica autonoma – nonostante, come per quanto riguarda l’ipersonnia, possa essere molto impattante nella vita delle persone.
Si tratta di una difficoltà nello svegliarsi e a rimanere a letto anche un’ora o più oltre il suono della sveglia.
Il termine deriva dal greco antico: dys (difficoltà) e ania (un termine legato al riposo). Per capire quando il tempo passato a letto è considerato eccessivo, bisogna considerare fattori quali stato di salute e età: se si considera che il fabbisogno di riposo per un adulto è tra le sette e le nove ore, restare a letto oltre questo intervallo potrebbe non essere ideale.
Questa condizione viene spesso confusa con la clinomania, ovvero il desiderio insaziabile di rimanere sotto le coperte, e con la clinofilia, cioè il passare effettivamente un’eccessiva quantità di tempo a letto (senza particolari esigenze di riposo).
Tutte queste situazioni possono essere il campanello d’allarme per qualcosa di più grave, ma la comunità scientifica è ancora restia nel collegare direttamente questi termini a specifiche condizioni cliniche.
Gli esperti raccomandano di riservare il letto esclusivamente per dormire, al fine di migliorare la qualità del sonno notturno.
Sintomi della Dysania
La Dysania può essere associata a disturbi psicologici e a problemi del sonno, ma i sintomi più comuni possono includere:
- procrastinare il risveglio e rimanere a letto per periodi prolungati;
- ansia che sopraggiunge al pensiero di affrontare la giornata;
- stanchezza cronica, percepita anche dopo un numero corretto di ore di sonno;
- senso di colpa per non riuscire a svolgere le attività quotidiane.
Avere a che fare con questa condizione, non significa essere pigri, ma può comunque portare a un impatto negativo sul lavoro, sulle relazioni sociali e sulla qualità della vita in generale.
Quando si parla di Dysania, bisogna prestare attenzione alla diagnosi: capita spesso di non avere voglia di alzarsi per andare a scuola o al lavoro; questa condizione si manifesta solo qualora la difficoltà diventi frequente e capiti tutte le mattine.
La durata e l’intensità dell’incapacità di alzarsi variano da persona a persona e può dipendere da diversi fattori. Solo quando la difficoltà arriva a impedire la corretta funzione delle comuni attività quotidiane e impedisce di attivarsi al mattino.
Le cause della Dysania
Le cause principali della dysania sono spesso legate a condizioni sottostanti:
- problemi del sonno: alcune condizioni possono peggiorare il sonno, come ad esempio sindrome delle gambe senza riposo, insonnia, narcolessia, disturbi del ritmo circadiano, apnea notturna, modifiche al ritmo sonno veglia (come la sindrome da ritardo di fase). Queste condizionano il riposo e portano la persona ad avere difficoltà ad alzarsi al mattino;
- disturbi della salute mentale: alcuni disturbi della salute mentale possono favorire la paura di iniziare la giornata, come la depressione e i disturbi d’ansia, che riducono la motivazione e incrementano l’apatia;
- squilibri ormonali: alcuni disturbi, come livelli irregolari di melatonina o fluttuazioni degli ormoni femminili, possono alterare il ritmo sonno-veglia;
- stili di vita stressanti: avere uno stile di vita particolarmente stressante e caratterizzato da sovraccarico di lavoro e pressioni costanti può portare il soggetto a non avere voglia di iniziare la giornata;
- carenze nutrizionali di vitamina D e ferro: alcune questioni alimentare possono portare a stanchezza cronica;
- cattive abitudini notturne: ad esempio, l’uso di schermi digitali poco prima di dormire può disturbare la produzione naturale di melatonina;
- privazione del sonno: esistono cause esterne che possono privare un soggetto della giusta quantità di sonno – e di conseguenza una difficoltà ad alzarsi al mattino. Tra queste, è possibile riscontrare uno stile di vita poco incline al sonno (come fare un lavoro notturno o non avere adeguato tempo per riposarsi durante il giorno) e alcuni fattori ambientali destabilizzanti (come vivere in un posto molto rumoroso, avere un materasso scomodo o dormire in una stanza eccessivamente calda o fredda).
Inoltre, la dysania può essere causata da alcune patologie, come:
- sindrome della stanchezza cronica e/o fibromialgia: in questo caso, chi ne è colpito sperimenta un affaticamento estremo e non riesce ad avere un sonno ristoratore – rendendo difficile l’alzarsi dal letto;
- problemi cardiaci: possono causare stanchezza, rendendo più difficile iniziare la mattina;
- disturbi della tiroide: provocano lentezza e affaticamento, quindi una difficoltà a svegliarsi la mattina;
- ipersonnia: un soggetto ipersonne ha fisiologicamente necessità di dormire più ore rispetto alla media, generalmente più di 10 ore, pur non avendo nessuna patologia del sonno; pertanto un risveglio ad un orario imposto dall’attività lavorativa per esempio provoca marcata difficoltà nell’alzarsi dal letto.
Dysania: i rimedi
I rimedi per la dysania, in primo luogo, si traducono in un cambio della routine legata al sonno – e non solo.
Se il risveglio è sempre traumatico, dunque, potrebbe essere utile cambiare le abitudini in questo modo:
- sfruttare il relax serale: meditare, leggere o fare un bagno caldo prima di andare a letto aiuta a staccare la mente e prepararsi al riposo;
- fare più movimento durante le ore diurne: l’attività fisica migliora il sonno e aiuta a svegliarsi più riposati. Anche solo una passeggiata quotidiana può fare la differenza;
- attenzione a caffè e cene pesanti: assumendo troppi caffè nel pomeriggio o mangiando cibi elaborati la sera, si potrebbe compromettere il sonno;
- creare un ambiente che favorisce il riposo: scegliere un buon materasso, optare per una stanza buia, fresca e silenziosa sono tutti accorgimenti utili a dormire meglio;
- esporsi alla luce: l’esposizione alla luce naturale o artificiale al risveglio per circa 20 minuti (luce-terapia) induce un abbattimento della produzione di melatonina favorendo una veglia più rapida in questi pazienti;
- darsi degli orari fissi: cercando di andare a dormire e svegliarsi sempre alla stessa ora, anche nei weekend, si abituerà il proprio orologio biologico del sonno.
Se, invece, l’incapacità di abbandonare il letto è accompagnata da ansia, tristezza o mancanza di energie costante, potrebbero esserci delle cause profonde da indagare.
In questi casi, si può ricorrere ad alcune modalità di trattamento:
- confrontarsi con un professionista, per capire l’origine del problema e trovare soluzioni efficaci;
- scegliere la terapia cognitivo-comportamentale (CBT), utile per gestire pensieri negativi e migliorare la qualità della vita.
Non bisogna, però, demordere o lasciarsi prendere dallo sconforto: cambiare le proprie abitudini non è immediato, ma con un po’ di costanza anche piccoli aggiustamenti quotidiani possono portare a miglioramenti sorprendenti.
Articolo del 10-04-2025