Emiliana Meleo

Articolo del 24-11-2023

Mentre dormiamo offriamo al nostro organismo la possibilità di rigenerarsi completamente a livello cerebrale, e non solo. Il corpo, semplicemente dormendo, recupera energie e si prepara ad affrontare gli impegni del giorno successivo, riattivando tutte quelle funzioni indispensabili alla nostra vita. Il tempo che impieghiamo a dormire, insomma, è tempo ben speso. Dormire bene si rivela fondamentale per la nostra salute mentale e influisce in maniera determinante su tante funzioni cerebrali, come:

  • Concentrazione;
  • Apprendimento;
  • Intuizione; 
  • Memoria.

In particolare, un buon sonno è un potente antistress e permette agli individui di sentirsi più equilibrati. Un riposo ottimale assicura, quindi, all’organismo la possibilità di restare in forma e in salute, e ci permette di svolgere una vita attiva e soddisfacente.

Al contrario, la privazione di sonno può avere effetti molto gravi sulla nostra quotidianità. Chi dorme poco e male soffre spesso di stanchezza diurna che gli impedisce di svolgere anche i compiti più semplici, manifesta problemi di concentrazione e apprendimento, ha squilibri dell’umore, con fenomeni di impulsività, irritabilità, ansia e stress.

A lungo andare poi, la mancanza di sonno, aumenta il rischio di patologie anche gravi ai danni del sistema cardiocircolatorio e respiratorio, oltre che amplificare il rischio di problemi metabolici e neurologici.

 

Quante ore a notte bisogna dormire idealmente?

Non è possibile rispondere a questa domanda in maniera univoca. La quantità di sonno necessaria a stare bene varia da individuo a individuo ed è determinata da una somma di fattori.

In media, sono otto le ore di sonno necessarie per svegliarsi al mattino carichi e pieni di energia. Ma come abbiamo detto, ogni corpo è diverso e presenta caratteristiche ed esigenze molto diverse. Per qualcuno otto ore di sonno potrebbero essere troppe, per altri decisamente poche. 

La prima variabile da considerare è sicuramente l’età, poiché solitamente individui più giovani hanno bisogno di una minore quantità di sonno.

Tra i fattori che determinano la quantità di sonno necessaria, oltre all’età, troviamo ad esempio:

  • Sesso;
  • Salute; 
  • Clima;
  • Stile di vita;
  • Orari di lavoro;
  • Genetica.

L’unica cosa da fare per capire se si sta dormendo un numero di ore sufficienti è, dunque, ascoltare il proprio corpo e prestare molta attenzione ai possibili segnali che ci invia. 

Il corpo non si rigenera completamente durante tutto il sonno. Il momento più importante per recuperare benessere ed energie è la parte finale del sonno NREM.

Va poi considerato che il corretto riposo non è solo questione di quantità ma anche di qualità del sonno. Prendersi cura del proprio sonno e migliorare eventuali abitudini che potrebbero ostacolare un riposo ottimale è fondamentale per migliorare la propria qualità di vita.

 

Sonno di qualità: come influisce sulla nostra memoria?

Un corretto riposo è essenziale per permettere al nostro cervello di funzionare. Non a caso, la privazione di sonno influisce sulla concentrazione e impedisce agli individui di essere presenti e vigili. Quando si dorme male si può incorrere anche in incidenti poiché si è più distratti, sbadati e assonnati.

La memoria beneficia notevolmente di un sonno salutare e privo di interruzioni. Mentre dormiamo, infatti, il cervello archivia i ricordi ed elimina tutto ciò che non ritiene necessario memorizzare. Le connessioni nervose si fortificano, l’ippocampo e la corteccia cerebrale, aree dedicate ai ricordi, entrano in connessione proprio mentre la mente si rilassa. In questo modo, dopo aver dormito, ci si sveglia con le idee più chiare e con una migliore organizzazione dei ricordi.

Oltre alla capacità mnemonica, il sonno, migliora altre funzioni a cura del cervello, come la capacità di prendere decisioni giuste e di scegliere ciò che davvero è meglio per noi, perché permette di mettere da parte ansie, timori e impulsività, dona umore positivo e maggiore consapevolezza, regolando le emozioni.

 

Buone abitudini per un buon sonno

Migliorare il proprio modo di dormire non vuol dire solo dormire di più ma anche adottare una serie di strategie che possono essere riassunte sotto il nome di igiene del sonno. Piccole e grandi buone abitudini che, giorno dopo giorno, e notte dopo notte, possono rendere il nostro riposo più appagante e benefico.

Una cosa fondamentale per riposare meglio è non stressarsi durante le ultime ore della giornata, evitando, ad esempio, di trascorrere le ore dopo cena davanti a uno schermo, non allenandosi troppo tardi e rinunciando a bevande con caffeina o troppi zuccheri. Una gran buona abitudine è invece dedicarsi a un’attività rilassante come, ad esempio:

  • Praticare yoga;
  • Meditare;
  • Leggere un libro;
  • Fare un bagno caldo; 
  • Ascoltare musica soft.

Sarà bene, poi, curare l’ambiente dove si dorme poiché una camera in cui ci si sente a proprio agio, con biancheria pulita, un letto comodo e una temperatura media, non troppo calda e non troppo fredda, sicuramente favoriscono un sonno profondo e rigenerante. 

Infine, è bene ricordare che silenzio e buio sono grandi alleati del corretto riposo. Dormire senza luci accese e senza rumori che possono disturbare il sonno mentre si dorme è davvero importante per sentirsi rigenerati e attivi il giorno successivo.

Articolo del 24-11-2023

Emiliana Meleo

La dr.ssa Emiliana Meleo è specialista in Malattie dell’Apparato Respiratorio, Dottore di Ricerca in Neuroscienze. Il campo di interesse, da anni, è la gestione delle problematiche respiratorie acute e croniche nei pazienti con patologia neuromuscolare; dalle tecniche di riabilitazione alla ventilazione meccanica invasiva e non invasiva. Esperienze: – Dal 2009 al 2010 collaborazione a tempo determinato, presso l’Istituto di Neurologia dell’Università “La Sapienza” per l’espletamento dell’attività di ricerca dal titolo ”Malattie Neurodegenerative invalidanti del giovane adulto e il loro impatto sulla qualità della vita” – Docente per corsi e master universitari e corsi di formazione relativi alla gestione delle complicanze respiratorie, ventilazione meccanica invasiva e non invasiva, nei pazienti neuromuscolari – Autore di pubblicazioni scientifiche su riviste internazionali, frutto di collaborazioni con istituti di ricerca nazionali ed internazionali