Dott.ssa Ginevra Del Giudice
Articolo del 30-01-2018
Un’alterazione del ritmo sonno-veglia e del ciclo luce-buio, causa una serie di disturbi del sonno legati alle anomalie del ritmo circadiano. È come se l’orologio biologico del paziente non fosse allineato al ciclo luce e buio. Le cause di tale anomalie possono essere interne oppure esterne. Comprenderle è fondamentale per identificare il trattamento più appropriato.
Quando il ritmo circadiano non è regolare, si riscontrano solitamente sintomi come:
- Insonnia;
- Sonnolenza diurna;
- Stanchezza;
- Mancanza di concentrazione;
- Nausea;
- Irritabilità;
- Depressione.
I disturbi del ritmo circadiano del sonno possono essere di vario tipo. Una prima tipologia è quella rappresentata dai disturbi da jet lag, che si originano quando si viaggia attraversando fusi orari differenti.
Un’altra tipologia di disturbi del sonno circadiano è causata dalla rotazione dei turni di lavoro. La sintomatologia è tanto più acuta quante più sono le notti in cui si lavora e soprattutto quanto più sono frequenti i cambiamenti di orario a cui si sottopone il proprio organismo.
Infine, troviamo i disturbi da fase del sonno alterata caratterizzati dalla possibilità di dormire quanto si desidera ma da un’alterazione del ritmo del sonno rispetto al naturale ciclo luce-buio. Questa tipologia di disturbi può anche essere asintomatica ma non per questo va sottovalutata, perché, a lungo andare, può avere ripercussioni anche gravi sulla qualità di vita di chi ne è affetto.
Sindrome da fase di sonno ritardata: come si manifesta
I principali disturbi da fase del sonno alterata sono:
- Sindrome della fase del sonno ritardata;
- Sindrome della fase del sonno avanzata;
- Sindrome del ritmo sonno-veglia non circadiano.
Chi soffre di sindrome della fase del sonno ritardata dorme e si sveglia in ritardo rispetto alla norma comune. Ad esempio, va a letto a notte inoltrata (le 4 del mattino) e si sveglia in piena mattinata. Fino a che la vita sociale e professionale non interferisce con queste abitudini, il paziente può non riscontrare sintomi, ma se, ad esempio, deve svegliarsi presto di mattina, si sentirà stanco e affaticato per tutto il giorno, ricadendo nella tipica sintomatologia dei disturbi del ritmo circadiano.
Questa sindrome è molto più diffusa di quanto si potrebbe immaginare. Colpisce uomini e donne, solitamente manifestandosi durante la prima infanzia o in alcuni casi in età adolescenziale. In particolare, quando si manifesta durante l’adolescenza può scomparire naturalmente durante la crescita oppure cronicizzarsi e diventare una condizione permanente con cui fare i conti per tutta la vita.
I pazienti affetti, invece, da sindrome della fase del sonno avanzata, vanno a letto presto e si svegliano alle prime luci dell’alba. Si tratta di una condizione riscontrabile con maggiore frequenza nei pazienti anziani. Anche la sindrome della fase del sonno avanzata è molto diffusa, con la stessa incidenza in soggetti femminili e maschili.
Al contrario, la sindrome del ritmo sonno-veglia non circadiano è più rara. Questa patologia si caratterizza per un ritmo sonno-veglia non regolare ma caotico, che varia appunto di giorno in giorno. Si tratta di un disturbo fortemente invalidante che colpisce in prevalenza soggetti non vedenti che non possono beneficiare della percezione visiva dell’alternanza luce-buio.
Trattamenti per la sindrome da fase di sonno ritardata
Come abbiamo visto, individuare le cause che danno origine al problema è di fondamentale importanza per poter trovare una soluzione appropriata. Quando si ha una diagnosi di sindrome da fase di sonno ritardata, il professionista di medicina del sonno dovrà prima di tutto capire se la condizione del paziente è reversibile oppure no.
Se la causa è legata a un’igiene del sonno non corretta e ad abitudini non idonee, modificando in maniera lenta ma graduale la propria routine serale, il paziente potrebbe ottenere benefici e migliorare la qualità del proprio sonno in periodi relativamente brevi (circa un mese o due).
In tutti i casi, è importante permettere ai pazienti di sincronizzare nuovamente il proprio orologio biologico per ridurre la loro condizione di disagio sociale e di mancanza di energia, concentrazione e attenzione durante il giorno.
Oggi, il principale trattamento per la sindrome da fase di sonno ritardata consiste nella luminoterapia, combinata con l’assunzione di un integratore a base di melatonina. La melatonina, da una parte, concilia il sonno nelle ore serali e permette di anticipare l’addormentamento. La terapia con la luce, invece, facilita il risveglio. È proprio la visione della luce, infatti, che impedisce al corpo umano di produrre naturalmente l’ormone in grado di stimolare il sonno e favorire l’addormentamento.
Articolo del 30-01-2018